“Fellini 100”, al Politeama di Tolentino una rassegna per omaggiare il grande regista italiano. A cura di Officine Mattòli e grazie alla distribuzione della Cineteca di Bologna, dal 24 gennaio al 7 febbraio verranno proiettati alcuni tra i maggiori titoli del maestro

Il celebre regista Federico Fellini quest’anno avrebbe compiuto 100 anni. Per celebrare quello che unanimemente viene considerato tra i più importanti cineasti della storia, la Cineteca di Bologna ha curato il restauro e la distribuzione di alcuni dei suoi titoli più rappresentativi, scelti lungo una carriera che ha attraversato quasi mezzo secolo di storia del nostro Paese.
Forse nessuno meglio di Federico Fellini, infatti, è stato capace di cogliere e rappresentare sul grande schermo speranze, paure, contraddizioni che hanno caratterizzato l’Italia a partire dagli anni immediatamente successivi al secondo dopoguerra.
Emblematico, a questo proposito, il fatto che per definire lo stile del regista riminese fu coniato l’aggettivo “felliniano”, efficace sintesi del suo cinema fatto di sogni, nevrosi, illusioni e tanti altri aspetti della complessa personalità umana.

Di se stesso amava dire: “Faccio un film alla stessa maniera in cui vivo un sogno. Che è affascinante finché rimane misterioso e allusivo ma che rischia di diventare insipido quando viene spiegato”.

Anche il Politeama di Tolentino, grazie alla collaborazione con Officine Mattòli che ne cura la regolare programmazione cinematografica, darà avvio nei prossimi giorni alla rassegna “Fellini 100”.

Queste le date:
– 24 gennaio: “Lo sceicco bianco” (1952)
– 29 gennaio: “I vitelloni” (1953)
– 31 gennaio: “La dolce vita” (1960)
– 5 febbraio: “8 e ½” (1963)
– 7 febbraio: “Amarcord” (1973)

Tutte le proiezioni avranno inizio alle ore 21,15.

Sarà anche possibile abbonarsi a tutte le serate ad un prezzo agevolato.
Tutte le informazioni in merito sul sito del Politeama Tolentino (www.politeama.org).

Federico Fellini, insieme a Giulietta Masina, fu ospite della Città di Tolentino nel 1991 in occasione della XVI Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte che quell’anno dedicò un’ampia mostra personale a Nino Zà. Al Museo dell’Umorismo e della Caricatura è ancora esposto il suo disegno “Lo zio matto” dove immaginava l’attore Ciccio Ingrassia nei “ristretti panni” di uno dei protagonisti del film “Amarcord”.

 

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