Si conclude un’edizione di successo. Vaccaj e Politeama non tradiscono le aspettative LA NUOVA LINFA DI BIUMOR

Biumor ha in questi giorni raccolto diversi guanti di sfida. Non solo sul piano culturale, giocando in punta di fioretto contro un argomento spinoso come l’odio, ma anche immergendosi in nuovi spazi e contenitori. Popsophia e l’Amministrazione comunale di Tolentino hanno trasferito il festival dalla ormai storica location del Castello della Rancia ai suggestivi luoghi del centro storico: l’accogliente e immersivo Politeama e il brillante gioiello del Teatro Vaccaj.

Una scelta vincente. Lo dicono chiaro e tondo i risultati ottenuti dal 20 al 23 novembre, giornate del cartellone. Appuntamenti dove le location sono state completamente straboccanti di un pubblico attento e partecipe, desideroso e aperto nell’indagare tutte le sfaccettature di un tema complesso.

Gli organizzatori sono soprattutto soddisfatti delle sperimentazioni dei due Philoshow serali, gli spettacoli filosofico musicali che per la prima volta calcavano l’importante palcoscenico del Vaccaj. La platea li ha supportati con un affetto unico, con prenotazioni da sold out già giorni prima della messa in scena. Sintomo che le novità sono state accolte con entusiasmo.

Lo stesso sindaco Giuseppe Pezzanesi si è detto felice di questa proficua collaborazione con Popsophia. “Ogni anno è un’emozione. – le sue parole – Abbiamo deciso di portare Biumor dal Castello al Vaccaj perché il centro storico meritava di avere questo abbraccio”. L’assessore Silvia Tatò ha del resto sottolineato come la sfida era anche quella di far respirare la freschezza di Biumor in centro, con la vice sindaco Silvia Luconi che ha evidenziato tutta la gioia nel vedere una città “che pullula di cultura”.

“Avevamo un obiettivo culturale – ha aggiunto la direttrice artistica di Popsophia Lucrezia Ercoli – che è stato raggiunto. La partecipazione senza precedenti ce lo ha confermato. Un pubblico proveniente da tutta Italia che ha saputo cogliere ragionamenti non banali o tranquillizzanti, ma che hanno suscitato domande e riflessioni. Seguendo la piena tradizione del Festival del Contemporaneo”.

Biumor quest’anno si è abbinato alla Trentesima Biennale dell’Umorismo nell’Arte. “Un’edizione fortemente internazionale – il bilancio del direttore artistico della Biennale Evio Hermas Ercoli -, con ben 620 lavori pervenuti da 239 autori, in rappresentanza di 46 nazioni. Un trentennale che dimostra ancora quanto la Biennale sia per longevità, continuità e partecipazione mondiale, il più importante riconoscimento nelle Marche”.

L’esposizione delle opere selezionate resterà visitabile alla Sala Mari di Palazzo Sangallo (sede del Museo dell’Umorismo) fino al 26 gennaio 2020. La mostra è aperta giovedì (15-18.30), venerdì, sabato e domenica (10-13 e 15.30-18.30). Ingresso 3 euro, ridotto 1,50.

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